martedì 20 marzo 2012

ILARIA ALPI E MIRAN HROVATIN UCCISI IL 20 MARZO 1994 ASPETTANO ANCORA GIUSTIZIA

Due notizie agghiaccianti in soli due giorni: il 19 marzo la camorra ammazza a Casal di Principe, don Giuseppe Diana; il 20 marzo un commando ammazza in Somalia, la giornalista del Tg3,  Ilaria Alpi  e l’operatore Miran Hrovatin. I due erano in Somalia per seguire la guerra fratricida  tra due fazioni  armate che stavano insanguinando tutto il paese. Era in corso l’operazione “Restor Hope” guidata dagli Usa e appoggiata da diverse nazioni, tra cui anche l’Italia, per cercare di ripristinare condizioni di vivibilità migliori. Se il primo caso, quello di don Diana, è risolto e i killer sono stati condannati, per Ilaria e Miran, invece, la vicenda non è stata ancora chiarita. Dietro l’agguato somalo c’è una torbida storia legata al traffico internazionale di rifiuti tossici e radioattivi in partenza ed in transito dall’Italia, che si intreccia col traffico di armi internazionale. Tant’è che  nel giugno del  2007, Il Pm Franco Ionta, titolare del procedimento sul caso Alpi/Hrovatin presso la Procura di Roma, ha chiesto l’archiviazione del caso per l’impossibilità di identificare i responsabili del duplice omicidio avvenuto a Mogadiscio il 20 marzo 1994.

Ho avuto modo, alcuni anni fa, di intervistare nella loro casa a Roma, i genitori di Ilaria, Giorgio e Luciana. Mi impressionò la loro determinazione  a perseguire la verità. Ebbero parole dure non solo nei confronti della commissione parlamentare d’inchiesta, ma anche verso alcuni colleghi  di Ilaria al  Tg3. Giorgio, che aveva già i suoi ottant’anni, morì poco dopo. Luciana, invece, prosegue la sua battaglia per ottenere giustizia. Per quanto piccolo può essere il nostro sostegno, è pieno e incondizionato al fianco di Luciana

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